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Beatrice Borini, blogger

I libri sono la sua passione, lavora con le parole e attraverso il suo blog dialoga con i lettori e con tutti gli amanti della parola scritta. Instancabile, consiglia nuove letture da dietro un microfono radio. Beatrice è una (futura) mamma, una blogger e un’emerita della Repubblica delle Lettere. 

Quando si parla di Beatrice, l’unica frase fatta che tiene è “vista e piaciuta”. In effetti è stata la vera rivelazione della presentazione del libro di ricette di Stefano Callegaro, quarto vincitore di Masterchef.

La mia testa ha detto subito “cosa aspetti, presentati, complimentati con lei!”
La mia bocca impastata e la mia paturnia da non-saltare-addosso-alle-persone-come-i-venditori-di-folletto dicevano esattamente il contrario.
Sicché sono stato indeciso per un paio di giorni se scriverle o no. Ho interrogato gli astri, ho seviziato povere margherite innocenti e mangiucchiato penne compiacenti. Poi mi sono aggrappato come un naufrago al vecchio adagio domandare è lecito, rispondere è cortesia e le ho scritto. E lei, con grazia e gentilezza, mi ha risposto.

Ci siamo incontrati in una giornata d’aprile resa afosa dai primi caldi, davanti alla Giunti di Porta Leoni. Due feticisti dei libri mica si potevano incontrare al Conad di quartiere, vi pare? Io emozionato, lei affamata.
Che poi, io mi ostino a chiamarle interviste, in realtà quelle che intavolo sono delle paciosissime chiacchierate pettegole.

Blogger, moderatrice, lettrice incallita, esperta di comunicazione on-line, Beatrice è soprattutto, a mio modesto (e insindacabile) giudizio una benemerita della Repubblica delle Lettere. D’altronde una che ammette con tranquillità disarmante di circolare sempre con un libro d’accompagnamento in borsa non può non esserlo
Le chiedo da dove le è nata l’idea di mettere su un blog (homefacebookinstagram) e profonderci così tanta passione, dedizione e creatività.
«Per caso – mi confessa candida lei – una mia amica mi aveva chiesto un consiglio su quale libro leggere ora che si era messa in testa di riprendere a leggere con una certa regolarità. Io gliene ho consigliati tre: uno di alta letteratura, uno rosa e uno divertente e poco impegnativo. Ovviamente non è arrivata in fondo a quello che aveva scelto, ma mi ha detto che grazie a me le è tornata la voglia di leggere e di sfogliare pagine e parole». Io stavo già in sollucchero di fronte a cotanto risultato, ma proseguiamo. «E da lì mi sono detta che magari là fuori ci sono altre persone che hanno voglia di ricominciare a leggere, ma non sanno da dove cominciare e aspettano solo di ricevere un consiglio amichevole. E così ho aperto il blog». Ero già pronto ad applaudirla, ma per mantenere un minimo di pubblico decoro mi sono astenuto.

Proseguo chiedendole della sua rubrica radiofonica, Il Segnalibro, realizzata in collaborazione con l’Università di Verona, in cui Beatrice racconta barra recensisce due anteprime letterarie (che compariranno in libreria in settimana) e un libro che ha sul comodino. Ma la vera domanda che mi sfrigola sulla lingua è come si prepara le domande da porre agli autori che presenta alla Feltrinelli.
«Devo dire che sono molto pignola e organizzata. Mi piace arrivare preparata. Leggo il libro, leggo le recensioni, cerco in rete interviste precedenti, oltre a segnarmi le domande che mi sorgono spontanee. Devo anche vedere come si è presentato l’autore con altri colleghi, che domande gli sono state fatte, che non gliele faccia anch’io. Un po’ di freschezza e unicità».
«E toglimi una curiosità (l’ennesima). Come funziona? Ti proponi tu, ti propongono le case editrici quali presentazioni moderare, ti propone la Feltrinelli. Come avviene la selezione?»
«La maggior parte delle volte è la casa editrice a scegliere il moderatore, in base a una sorta di curriculum. Io finora sono stata molto fortunata. Ho avuto il piacere di presentare ben sei autori.» Quali? Tra loro: Silvia Sacco StevanellaErika FavaroIrene CaoClaudio CecchettoStefano CallegaroLuca Bianchini (alle ultime due ero presente anch’io, seguirà post apposito) e Francesca Vecchioni. Il fatto che sia sempre stata scelta la dice lunga.

«So che fai parte anche di un gruppo di donne geek che organizzano cene d’incontro, per scambiarsi esperienze e creare network».
«Sì, è vero, siamo delle donne che si incontrano a questo tavolo e mentre ceniamo ci raccontiamo delle novità digitali, di nuovi media, ci raccontiamo le nostre esperienze di donne che lavorano con e sulla rete. I maschi sono ammessi solo se accompagnatori». Affascinante.

Beatrice è talmente organizzata da avere istituito due appuntamenti imperdibili sul suo blog. Il lunedì non potete mancare i post con le ultime uscite in libreria (oltre alla registrazione in differita de Il Segnalibro). E una novità assoluta dell’ultimo mese è L’Angolo dei Libri Kids, aperto in occasione del lieto annuncio. Eh sì, perché Beatrice è pure incinta. Adesso sì, che se lo merita un fragoroso applauso d’incoraggiamento.

Prima di salutarla ho un’ultima domanda da farle. L’ultima, le prometto. E lei ride, perché ha già capito che in verità è solo la penultima…o forse la terzultima.
«Sui social sei molto attiva, su Facebook, ma soprattutto su Instagram (mi) piacciono molto le tue colazioni letterarie, in cui si vedono delizie da divorare e da assaporare.Come ti è venuta l’idea?»
«Sono ripetitiva se dico che anche questa idea è nata per caso? Volevo dare un’immagine in cui fosse chiara l’idea di sapore, sia sul lato culinario che su quello letterario. Se ben scritto e pensato, strutturato, anche un libro è qualcosa di invitante».
Dopo parole così, come si può non volerle bene??

Progetti futuri?
«Ne ho una marea in testa, ma tra lavoro, libri, recensioni e cura del blog, arrivo a sera tramortita. Non mi basterebbero 24h per realizzare tutto quello che ho in mente. Pian piano però sono sicura che ce la farò».
E lo sono anch’io per lei.

Beatrice, sei stata confessata!

Ph. credits: le foto sono tratte dal profilo facebook e instagram di Beatrice e dal profilo facebook di Luca Bianchini.

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