Chiesa di San Giorgio in Braida

La Chiesa di San Giorgio in Braida è sorta in un luogo dove dall’anno mille esistevano un convento benedettino e una chiesa romanica. Su questi insediamenti è stata costruita la chiesa rinascimentale terminata nel 1495 e completata nel secolo successivo con grandi opere rinascimentali, tra cui la Cupola di Michele Sanmicheli come pure il progetto del campanile. 

La sua costruzione termina nel 1600 con due grandi teleri posti nell’abside, 68 metri quadri ciascuno nati dall’effetto della controriforma in Verona. 

Al suo interno, un telero è di Brusazorsi e riguarda l’Antico Testamento, a destra c’è una Moltiplicazioni dei pani dei pesci del Nuovo Testamento, entrambe fanno da corona al Martirio di San Giorgio di Paolo Veronese. Questo capolavoro nel 2014 è stato esposto alla National Gallery, da allora pellegrinaggio degli inglesi che ricercano la Croce di San Giorgio nel quadro, primo esempio della sua riproduzione. Da allora molti sono gli scambia culturali, in particolare con gli inglesi che chiedono anche di poter tenere concerti musicali al suo interno.

Due importanti ristrutturazioni sono avvenute con gli ultimi due parroci, il rifacimento della Cupola e della Torre Campanaria, grazie a fondi europei della regione e della locale Fondazione Cariverona, mentre a breve si rifarà la facciata. In previsione e programmati sono i lavori di assestamento per la protezione antisismica della chiesa.

Un prossimo progetto è invece, in collaborazione con la Scuola Campanaria Verona, di poter aggiungere grazie ad uno sponsor, tre campane alle già sei che sono nel campanile, per poter mettere a disposizione di questa associazione il quantitativo completo utile a riproporre lo storico suono delle campane alla “veronese”.

Accanto all’attività parrocchiale, in San Giorgio si svolge un calendario di attività culturali in estate nel Chiostro e in inverno conferenze all’interno dei locali.

Molto attiva è anche l’attività caritativa con il Gruppo San Vincenzo che, grazie alla generosità dei parrocchiani riesce a dare un buon aiuto morale, spirituale e materiale. 

Un ultimo tesoro, ma che necessita di nuova attenzione, è l’organo prestigioso, fermo da più di 25 anni. Uno dei primi organi elettrificati, in origine fatto da Callido, adottato nel 1779, ma modificato dal Trice. Una copia dell’organo di San Marco a Venezia.

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