“Colazione da Occhiobello (anche da asporto)” di Carlo Saglia al Teatro Santa Teresa

La storia è ambientata in una pasticceria di un piccolo paese della provincia veneta. Lo zucchero delle paste, dopo una serie di clamorosi eventi, diventerà per molti, amaro e velenoso. Un variegato mix di battute e gags, differenti inflessioni dialettali, ritmo incalzante per uno spettacolo divertente ma non privo di spunti di riflessione su una realtà fin troppo presente nelle attuali cronache.

I proprietari della pasticceria tutta bianca, color glassa, dove si svolge una storia di gruppo a dir poco rocambolesca, sono tutti e due diabetici e le paste devono solo immaginare di mangiarle.

Per non parlare poi della vecchia madre invalida che dal piano di sopra comanda i due figli, Santino e Carlina, impartendo ordini militareschi. È col megafono infatti che la Augusta minaccia gli eredi di «scancellarli» dal testamento se non fanno come dice lei, ovvero farsi servire e curare ad ogni minuto, specie dal figlio mammone che ha persino paura di dire che è fidanzato.