Conferenza-aperitivo “La nascita del pensiero antirazzista”

Riccardo Cruzzolin, docente presso l’Università di Perugia, parla del lavoro degli antropologi che portò alla ridefinizione dei concetti di razza e di genere.

Le tradizionali “mini-conferenze aperitivo” del Circolo UAAR di Verona aprono il 2025 con Riccardo Cruzzolin, docente di Antropologia politica ed economica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Perugia.

Nell’ultimo secolo il progresso scientifico ha accresciuto la nostra capacità di comprendere sotto ogni punto di vista la complessità dell’essere umano, e di conseguenza ha contribuito a migliorare la coesione della nostra società civile.
Tutti siamo però consapevoli di essere ancora molto lontani dall’aver superato una serie di preconcetti che sopravvivono all’interno della nostra società e che hanno comportato le odiose discriminazioni di cui possiamo leggere quotidianamente nelle cronache di quasi tutti i Paesi, compresa l’Italia.

D’altra parte non è un caso se qualche anno fa alcuni docenti e ricercatori hanno ritenuto di dover elaborare il cosiddetto “Manifesto della diversità e dell’unità umana”, non solo per ribadire alcuni concetti fondamentali ben noti agli scienziati – ma forse non ancora assimilati dal grande pubblico -, ma anche e soprattutto per mettere in guardia dal prendere piede di una forma di neo-razzismo «secondo cui le differenze culturali e religiose separano irrimediabilmente i gruppi umani e giustificano politiche e atti discriminatori».
È quindi utile ed importante andare a riscoprire il lavoro di un gruppo di antropologi che all’inizio del XX secolo si ribellò al pensiero dominante di allora e gettò le basi del pensiero antirazzista, portando ad una ridefinizione dei concetti di razza e di genere.