Visite guidate al Palazzo della Prefettura

In occasione della mostra diffusa organizzata a Verona per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, i Musei Civici organizzano una serie di appuntamenti guidati presso il Palazzo della Provincia, sede della Prefettura: un’occasione unica per scoprire l’antica residenza di Cangrande della Scala, che solo in rare occasioni viene aperta al pubblico.

Le visite guidate gratuite si svolgeranno il sabato mattina in due turni di visita – alle ore 10.00 e alle 11.30 – nelle seguenti date:

– 19 giugno
– 3, 17 e 31 luglio
– 7 e 28 agosto
– 11 e 25 settembre
– 9 ottobre

Gli appuntamenti sono gratuiti con prenotazione obbligatoria da effettuare tre giorni prima della data scelta per la visita.
Alla conferma della prenotazione verrà richiesta copia del documento di identità dei partecipanti.

Durata: 1 ora circa
Posti limitati

Informazioni e iscrizioni:

Segreteria didattica dei Musei Civici
Cooperativa Le Macchine Celibi
da lunedì a venerdì ore 9.00 – 13.00 e 14.00 – 16.00, sabato ore 9.00 -13.00
tel. 045 8036353 – 045 597140
segreteriadidattica@comune.verona.it 

Prefettura – Palazzo della Provincia (già palazzo di Cangrande)
Il palazzo, oggi proprietà della Provincia di Verona e sede della Prefettura, fu edificato da Cangrande della Scala come propria residenza. Qui, con ogni probabilità, Dante risiedette come ospite del signore scaligero nel corso del suo soggiorno veronese. 

In origine, il complesso si sviluppava a ferro di cavallo tra gli attuali piazza dei Signori, via Santa Maria Antica e vicolo Cavalletto con doppio affaccio sulla platea dominationis e sul cimitero di Santa Maria Antica, tradizionale sepolcreto degli Scaligeri – anche se all’epoca le Arche non erano state ancora innalzate.

A Cansignorio, negli anni Sessanta del Trecento, si deve l’addizione della loggia, che dilatò il complesso verso corso Sant’Anastasia: qui si trovava la celebre sala grande, con episodi tratti dalla Guerra giudaica di Flavio Giuseppe dipinti da Altichiero e Jacopo Avanzi.

Dopo il 1405, il palazzo divenne sede del podestà veneto; durante il dominio della Serenissima, furono apportate alcune importanti aggiunte al complesso con l’edificazione, rispettivamente nel 1492 e nel 1533, della loggia del Consiglio e della porta di Michele Sanmicheli su piazza dei Signori.

L’impronta medievale che oggi connota il palazzo si deve agli interventi di restauro promossi tra il 1927 e il 1930 dall’allora direttore dei Musei Civici, Antonio Avena, in parte ispirati al progetto di fine Ottocento, mai realizzato, di Camillo Boito.
Gli ambienti interni furono sontuosamente decorati con pitture ornamentali in stile, molte delle quali riprendono i motivi geometrici e vegetali delle pitture trecentesche originali, che ancor oggi si intravvedono, in stato frammentario, in alcuni ambienti del palazzo.