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Werther di J. Massenet al Teatro Filarmonico

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Werther al Teatro Filarmonico

Da domenica 26 marzo alle 15.30, va in scena Werther di J. Massenet, terzo appuntamento della Stagione Lirica 2023 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico. Dal classico di Goethe alla musica di Massenet, torna una delle opere più amate del grande repertorio internazionale dopo 45 anni dall’unica volta al Filarmonico.

Il titolo nell’allestimento dei Teatri di OperaLombardia, diretto da Francesco Pasqualetti per la prima volta alla guida dell’Orchestra areniana.

Il regista Stefano Vizioli guida la narrazione dell’opera in un allestimento evocativo con le scene di Emanuele Sinisi, i costumi di Anna Maria Heinreich, le luci di Vincenzo Raponi e i contributi video multimediali di Imaginarium Creative Studio.

Date e orari:
Domenica 26 marzo · ore 15.30 turno A
Mercoledì 29 marzo · ore 19.00 turno C
Venerdì 31 marzo · ore 20.00 turno D
Domenica 2 aprile · ore 15.30 turno B

Già al suo apparire nel 1774, il romanzo epistolare di Goethe destò scalpore in tutta Europadolori del giovane Werthermanifesto dello Sturm und Drang, unisce la consapevolezza dell’uomo illuministaall’urgenza emotiva del venturo Romanticismo, in una storiin grado di avvincere i lettori di ogni epocanche per i celati ma autentici tratti autobiografici. Avvinse anche Jules Massenet (1842-1912), prolifico operista di punta della scuola francese: il compositore ne accarezzava da anni un adattamento quando decise di unire le forze di tre diversi librettisti (Blau, Miliet, Hartmann). Nel 1887 il suo drame lyrique era già pronto ma i teatri francesi, ancora feriti dalla sconfitta di Sedan, rifiutarono di mettere in scena un capolavoro nazionale tedesco. Infatti Werther debuttò nel 1892 tradotto in tedesco a Vienna e solo lanno dopo arrivò a Parigi, iniziando un cammino trionfale in tutto il mondo e diventando subito cavallo di battaglia nel repertorio tenorile: fra gli interpreti più acclamati in 130 anni, De Lucia, Thill, Schipa, Lugo, Tagliavini, Valletti, Gedda, Kraus, Carreras, Domingo, Hadley, Alagna, Villazon, Álvarez, Kaufmann…L’opera fu subito tanto celebre da interessare baritoni come Battistini, per il quale fu adattata dallo stesso autore. 

Il 26 marzo Werther arriva sul palcoscenico del Teatro Filarmonico nella regia dell’apprezzato Stefano Vizioli (uomo di teatro e docente forte di collaborazioni internazionali) prodotta dai Teatri di OperaLombardia nel primo autunno della pandemia, quindi ripensata per norme e recitazione più libere nella recente ripresa a Bari. Un mondo avvincente e di immediata empatia come la musica di Massenet che si ricollega alla fonte letteraria di Goethe in scene, costumi, luci e proiezioni (rispettivamente di Emanuele Sinisi, Anna Maria Heinreich, Vincenzo Raponi e Imaginarium Creative Studio). La realtà esteriore e il rapporto che il protagonista ha con sé, la natura, l’arte, l’amore e l’esplosione di pensieri ed emozioniprendono vita su un grande foglio bianco accartocciato, che è insieme lettera e teatro. 

La consacrazione di Massenet operista Verona avviene esattamente 100 anni fa, quando Ettore Fagiuoli allestisce in Arena l’esotico Re di Lahore diretto da Panizza per l’estate 1923 (alternato a Norma di Bellini). Nel Festival 1951 arriva Manon (sempre in italiano) con Magda Olivero e Giuseppe Di Stefano diretti da Molinari Pradelli. Da allora, sia in Anfiteatro che al Filarmonico, nonostante la ricorrenza di brani in concerti, balletti, recital e gala, le opere integrali di Massenet sono solo due: nel 1977, Il Ritratto di Manon, breve “sequel” in cui l’autore ritorna al suo più grande successo (protagonista Leo Nucci) e l’anno dopo Werther, un tempo frequentissimo, con Max-René Cosotti e Carmen Gonzales diretti da Giovaninetti.

Dopo 45 anni, Werther torna a sedurre (nella versione originale in lingua francese) con una musica avvincente in cui alle voci è richiesto molto (si ricordino le due arie di Charlotte, i virtuosismi di Sophie, e i vari difficili assoli del tenore fra cui la celeberrima Pourquoi me réveillere ancora di più allorchestra, chiamata a svelare i sentimenti dei personaggi con una strumentazione raffinatissima (in cui affiora anche l’allora nuovo saxofono). Ognuno dei quattro atti (gli ultimi due sono legati tra loro quasi cinematograficamente) è introdotto da un preludio orchestrale, occasione di elaborare i diversi Leitmotiv che guidano lo spettatore attraverso lopera e il suo torrente di emozioni in una trama fatta di piccoli gesti quotidiani che suscitano grandi sconvolgimenti interiori, ben rappresentati dal duetto centrale di Charlotte e Werther, fatto di memorie, poesie di Ossian sfogliate in un libro, baci rubati. 

Oltre che cantanti impavidi, gli interpreti devono essere attori impegnati e credibili: il cast internazionale scelto da Fondazione Arena di Verona ha questa missione. Werther esperto è Dmitry Korchak, tenore lirico già applaudito in Arena che debutta al Filarmonico, accanto al mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya, attesa anche nel prossimo Festival areniano, che si alterna con Chiara Tirotta(29/3) per la prima volta nel ruolo di Charlotte. Albert, suo sposo innamorato è il baritono Gëzim Myshketa(anch’egli più volte in Anfiteatro) mentre la sorella Sophie e il padre Bailli sono impersonati dal sopranoVeronica Granatiero e dal baritono Youngjun Park. Sono una garanzia Gabriele Sagona e Matteo Mezzaro nei ruoli di fianco degli amici Johann e Schmidt, mentre una scommessa i giovanissimi Maria Giuditta Guglielmi e Pierre Todorovitch come Käthchen e Brhülmann. In scena ci saranno anche gli altri sei più piccoli figli del Borgomastro/Bailli, interpretati dai valorosi solisti del Coro di voci bianche A.Li.Ve. preparato da Paolo Facincani. Orchestra e Tecnici di Fondazione Arena seguiranno la bacchetta(esordiente a Verona) di Francesco Pasqualetti, maestro apprezzato in Italia e all’estero, che ben conosce questa produzione sin dalla sua prima a Como nel 2020.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA 
Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45
Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO 
Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Aperta due ore prima dello spettacolo
Tel 045 8002880 
[email protected]

Call center (+39) 045 8005151 
www.arena.it  

informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939
[email protected] – www.arena.it  

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