Nuova vita per il Balcone di Giulietta
Lo scorrere del tempo, le infiltrazioni stanno inevitabilmente danneggiando il simbolo dell’amore eterno nato dalla penna di Shakespeare. Tecnored, azienda specializzata, ha così deciso di restaurare il celebre balcone gratuitamente e preservarlo, per noi e per le prossime generazioni.
Il tempo, l’acqua, le infiltrazioni stanno inevitabilmente danneggiando anche il famosissimo Balcone di Giulietta, simbolo dell’amore eterno e immortale, e fiore all’occhiello della nostra città.
Un deterioramento lento e continuo che alla lunga potrebbe avere amare conseguenze. Ma, per fortuna, abbiamo scampato il pericolo grazie all’intervento di un’importante azienda veronese, specializzata nel settore, che prendendo a cuore la situazione del celebre varone, ha deciso di offrirne gratuitamente il restauro, programmandolo per il prossimo autunno, donandogli così nuova vita e nuova forza.
Ma andiamo per punti e visto che ci siamo, cogliamo l’occasione anche per ripassare la storia di questo nostro prezioso monumento.
Lungo l’antico cardo maximus romano, l’attuale Via Cappello, si trova una casa-torre medievale attraverso il cui androne si accede al cortile di una casa.
La chiave di volta dell’arco ribassato del portico prospicente il cortile mostra l’emblema della famiglia che vi abitò, un cappello appunto. Un balcone, di marmo rosso scaligero e tufo di Avesa, fa bella mostra di sé sulla facciata dell’annesso corpo di fabbrica trecentesco che si nota sulla destra entrando.
Stiamo parlando della famosissima Casa di Giulietta o dei Dal Cappello, i mercanti di spezie che qui svilupparono le loro dimore dapprima con due torri medievali adiacenti e successivamente con una costruzione più tarda.
L’intero nucleo, che svolse in epoche diverse varie funzioni, fu completamente restaurato, sotto la direzione dell’allora direttore dei Musei Civici Antonio Avena, nei primi decenni del Novecento quando, dopo l’acquisto da parte del Comune di Verona venne adibito a museo (arredato con mobili d’epoca, per dare un preciso riferimento agli innamorati che, da ogni paese, giungevano già allora in città per confermarvi il loro pegno d’amore).
Alla fine degli anni Sessanta del Novecento poi fu posta nel cortile una statua in bronzo raffigurante Giulietta con cui i turisti e gli innamorati amano farsi fotografare.
Fiore all’occhiello di Verona quindi quello di Giulietta è senza dubbio il balcone più famoso al mondo. Reso celebre dalla tragedia immortale Giulietta e Romeo di William Shakespeare, ogni anno attira oltre un milione di persone. Nel 2016 quasi 329 mila visitatori si sono affacciati sullo storico cortile dal verone di arenaria, nel complesso medioevale della famiglia Dal Cappello.
Come già anticipato però il tempo ha senza segnato il verone di Giulietta: fessurazioni, abrasioni e consunzioni lo hanno intaccato. Da questo disagio nasce così la volontà di Tecnored, azienda veronese ben nota in Italia e Spagna per la sua produzione di sistemi per la deumidificazione ed il consolidamento di edilizia civile e monumentale, di restaurare gratuitamente e preservarlo dall’erosione del tempo.
Un intervento che nasce dall’amore per la città in cui risiede l’azienda stessa: “Verona non solo è il mito mondiale dell’amore ma la sede della nostra società ed è anche la mia città, che amo in ogni suo aspetto” spiega il dottor Paolo Mariani responsabile della Tecnored. “E’ un dono impegnativo che facciamo volentieri, un contributo al suo mito che concreteremo in autunno quando l’afflusso dei visitatori sarà più contenuto, cosa difficile peraltro, visto che, dal 2015, sono cresciute di 20 mila unità solo i visitatori che sono salite ai quattro piani della casa dell’eroina e, naturalmente, si sono affacciate al celeberrimo verone di Giulietta”.
Dovremo quindi aspettare ancora qualche mese prima di ammirare il balcone di Giulietta risplendere a nuova luce. Nel frattempo, non ci resta che ringraziare Tecnored per l’iniziativa volta a preservare il patrimonio veronese con le migliori tecniche del settore, come sostiene Margherita Bolla, direttrice dei Musei d’Arte del Comune di Verona: “Siamo molto grati alla Tecnored che si è resa disponibile gratuitamente alla globalità dell’intervento che prevede un’indagine statica ed un accuratissimo restauro, con analisi dei materiali e studio delle più moderne tecniche non invasive di conservazione”.
Il simbolo dell’amore immortale quindi continuerà a far mostra di sé per tanti altri decenni, grazie al concreto aiuto di Tecnored, e noi, d’altro canto, siamo ben contenti di poter segnalare queste iniziative, soprattutto in questi momenti di seria difficoltà economica, in cui la cura delle grandi ricchezze culturali, anima ed essenza di questa nostra Italia, e che in molti ci invidiano, viene spesso dimenticata.
Bene! Quindi non resta che andare a farci un giretto e confermare il nostro pegno d’amore!
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